Le domande più frequenti

Le informazioni raccolte in questa pagina ipotizzano un esito positivo del referendum e quindi lo scenario in cui si vada effettivamente alla realizzazione del comune unico.

Le domande frequenti:

Perché pensare alla fusione?
Come si chiamerà il nuovo comune?
Come si fa con le strade che hanno lo stesso nome in comuni diversi?
Cosa succede alle frazioni?
Dove saranno collocati i servizi più utili?
Dove starà il Sindaco?
Quali vantaggi economici ci saranno per la comunità?
A cosa si potrebbero destinare le risorse aggiuntive?
Chi decide e in che tempi?
Qual è il destino dell'Unione di Comuni?
Dove sarà la sede del nuovo comune unico?
Verranno assunti nuovi dipendenti?
Vengono licenziati dei dipendenti?
Su può votare dall'estero?
Se se la maggioranza dei cittadini di un comune votassero "No" e quelli degli altri comuni "Sì" che succederebbe?

____________

Perché pensare alla fusione?

Le nostre amministrazioni da circa 20 anni lavorano insieme – prima tramite la Comunità Montana ora tramite l’Unione dei comuni ed il Distretto – ed un numero sempre più elevato di servizi viene erogato in forma associata senza neppure, in molti casi, che il cittadino ne abbia conoscenza. Gran parte del personale dei comuni è stato trasferito in Unione e nel giro dei prossimi due anni di fatto all’interno dei comuni rimarranno soltanto, oltre alle attività di supporto istituzionale, i servizi demografici e la gestione finanziaria. Saremo quindi arrivati alla massima espressione possibile di integrazione tramite l’Unione e questo non basterà più a fronteggiare le nuove esigenze della cittadinanza. Per questo la proposta di fusione è un salto di qualità, attraverso la costruzione di una casa comune che permetta di fare le scelte necessarie nei tempi giusti.

---

Come si chiamerà il nuovo comune?

Durante il referendum consultivo previsto il 25 novembre 2012 i cittadini della Valle del Samoggia potranno esprimere la loro preferenza tra quattro nomi che potrebbero diventare quello del Comune Unico: Samoggia, Valle del Samoggia, Valsamoggia, Samodia.

---

Come si fa con le strade che hanno lo stesso nome in comuni diversi?

Non c'è bisogno di cambiarlo, l'indirizzo riporterà il nome della strada, la località, il comune e la provincia. Ad esempio, via Mazzini n. 11, loc. Monteveglio, Comune di Valsamoggia (Bo). I codici di avviamento postale (CAP) rimarranno gli stessi.

---

Cosa succede alle frazioni?

Se pensiamo ai cartelli che identificano i nostri paesi non succede nulla, in quanto semplicemente verrà aggiunto/modificato " comune di ..." in calce. In realtà però il cambiamento sarà grande perchè il nuovo comune potrà avere le risorse necessarie per valorizzare il territorio e la sua identità, facendo emergere le tante peculiarità.

---

Dove saranno collocati i servizi più utili?

Tutti i servizi alla cittadinanza (es. fare la carta di identità, iscrivere i bambini all’asilo nido, pagare i tributi, ecc.) rimarranno esattamente dove sono ora e saranno erogati tramite gli “sportelli del cittadino” collocati in tutte le attuali sedi municipali: un unico ufficio in grado di rispondere a tutte le richieste che semplificherà notevolmente la vita degli utenti visto che non si dovrà più correre da un ufficio all’altro. Si aggiunge la comodità di poter accedere ai servizi indipendentemente dal comune di residenza, cioè ogni cittadino avrà cinque o più potenziali sportelli dove poter richiedere i servizi a seconda delle sue esigenze. Sono solo gli uffici interni, chiamati di “back office”, quelli che non interagiscono con i cittadini (ufficio paghe del personale, segreteria, ragioneria...) che vengono unificati per renderli più efficienti.

---

Dove starà il Sindaco?

La fusione dei comuni comporterà il passaggio da 5 Sindaci a 1, da 23 assessori a 5, da 77 consiglieri a 16. Per mantenere lo stretto raccordo con i cittadini e le esigenze dei territori verranno istituiti con elezione diretta da parte dei cittadini i Consigli di Municipio che lavoreranno in stretta collaborazione con l’amministrazione unica. Tutto questo garantendo comunque un taglio dei costi della politica di circa 260.000 euro all’anno. Il Sindaco, la Giunta e il consiglio svolgeranno le attivitità istituzionali in uno dei comuni attuali, ma non si è ancora decisa la sede.

---

Quali vantaggi economici ci saranno per la comunità?

25-30 milioni in 10 anni. Questa è una prima stima di massima sulla base delle norme vigentidelle potenzialità di questo processo. Le risorse deriveranno dalle razionalizzazioni, sinergie e semplificazioni della macchina amministrativa, dagli incentivi nazionali (9 milioni di Euro) e regionali (9 milioni di euro) e dalle riduzioni di costi della politica (-260mila euro) e di indennità di responsabilità di funzionari amministrativi (un solo segretario comunale, un solo revisore, un solo responsabile finanziario...). Oltre a questo il comune unico sarebbe esentato per due anni dal “Patto di stabilità”, cioè la regola per cui, per contribuire al risanamento dei conti pubblici nazionali, ai comuni viene chiesto di incassare di più di quanto spendono e di tenere i soldi fermi in banca. Inoltre per legge il nuovo comune avrebbe la precedenza sui bandi per i finanziamenti erogati dalla regione.

---

A cosa si potrebbero destinare le risorse aggiuntive?

Con i risparmi potremmo realmente pensare ad un piano degli investimenti sui principali temi di azione ad esempio: politiche per la scuola, per mantenere liste di attesa zero e l’eccellenza nelle attività didattiche, o ipotizzare la realizzazione di un istituto superiore di vallata; politiche sociali: mantenendo le attuali risorse investite, quasi il doppio procapite della media nazionale; un piano di investimenti contro il dissesto idrogeologico per non dovere sempre intervenire dopo i danni e le tragedie; energia: per proteggerci dalla futura instabilità di prezzi e forniture; trasporti: investire in una grande rete di piste ciclabili o in una navetta di collegamento sul territorio della Valsamoggia.

---

Chi decide e in che tempi?

Le amministrazioni dei nostri cinque comuni hanno già deliberato e richiesto alla Regione Emilia Romagna la stesura della legge di fusione. Questa procedura comprende l’indizione di un referendum per rilevare il parere dei cittadini. Il 25 novembre 2012 saremo quindi tutti chiamati ad esprimere un Sì o un No al progetto di fusione, sarà un momento di responsabilità al quale è importante giungere preparati. Per un voto più informato e consapevole sarà disponibile a tutti un rapporto di Revsione Civica sul questito referendario realizzato dai cittadini per i cittadini.

---

Qual è il destino dell'Unione di Comuni?

Le ipotesi sono di chiusura dell’attuale Unione, lasciando alcune convenzioni operative con il comune di Monte San Pietro (se richiesto), oppure di ragionare a livello distrettuale per creare una nuova Unione a quel livello, che si occupi di alcune tematiche, come ad esempio i servizi sociali, già attualmente erogate dai nove Comuni.

---

Dove sarà la sede del nuovo comune unico?

Non si è ancora deciso. È certo però che gli uffici di relazione col pubblico, o meglio “sportelli del cittadino”, rimarranno negli attuali edifici comunali che verranno poi chiamati Municipi con alcuni nuovi sportelli nelle frazioni principali oggi non servite. Per il cittadino non farà nessuna differenza che le buste paga dei dipendenti vengano preparate a Savigno o a Crespellano - la sede comunale principale sarà ricavata da immobili già di proprietà pubblica e avrà una certa rilevanza più che altro perché sarà il luogo che ospita il Sindaco e i rappresentanti politici. Saranno invece dismesse le attuali sedi dell’unione dei comuni e della polizia municipale associata.

---

Verranno assunti nuovi dipendenti?

Tendenzialmente no, si procederà prioritariamente alla formazione e alla riorganizzazione del personale esistente, nel tempo figure tecniche e/o operative di alta specializzazione, attualmente non presenti, potranno essere affiancate o subentrare nello staff.

---

Vengono licenziati dei dipendenti?

No, probabilmente per i primi anni di vita del nuovo comune, grazie alle sinergie e la riorganizzazione, non saranno ricoperte le uscite da mobilità o pensionamenti.

---

Si può votare dall'estero?

È stata fatta una verifica con la Regione Emilia Romagna che è il responsabile del referendum. Le operazioni di voto si possono effettuare solo presso i seggi del comune di residenza. Pertanto non è previsto il voto espresso all'estero.

---

Se se la maggioranza dei cittadini di un comune votassero "No" e quelli degli altri comuni "Sì" che succederebbe?

Il procedimento è unico e pertanto o si realizza la fusione con tutti i comuni oppure non si procede per nulla (non è ammesso lo scorporo di uno o più comuni). Il voto referendario in ogni sua espressione (anche differenziato comune per comune) sarà valutato dalla Regione Emilia Romagna che dovrà decidere se procedere con la legge di fusione o no.

 

 

 

Questo sito utilizza cookies tecnici e di terze parti per funzionalità quali la condivisione sui social network e/o la visualizzazione di media. Se non acconsenti all'utilizzo dei cookie di terze parti, alcune di queste funzionalità potrebbero essere non disponibili. Per maggiori informazioni consulta la Privacy Policy.

Acconsenti all'utilizzo di cookie di terze parti?